Andrea Vesalio, Anatomia, Venezia, Antonio e Giacomo De Franceschi, 1604.
Considerato il fondatore dell’anatomia moderna, Andrea Vesalio basa le sue ricerche sulla pratica della dissezione di cadaveri umani. Di origine belga, studia a Lovanio, Parigi e Padova, dove si laurea nel 1537 e ottiene subito dopo la Cattedra di Anatomia, che conserva fino al 1546. È incaricato di tenere lezioni di anatomia a Pisa nel 1544, inaugurando, di fatto, l’insegnamento ufficiale dell’anatomia nello Studio Pisano. Nel 1543 la stampa a Basilea del De Humani corporis fabrica segna una pietra miliare nella storia della medicina.
Incisori
- Francesco Valesio (o Valegio): Pittore, disegnatore, incisore e stampatore italiano attivo soprattutto a Venezia, dove aprì una bottega per la vendita delle stampe “in Spadaria al segno della Sorte”. Francesco Valesio collaborò con le sue incisioni calcografiche alla Raccolta di le più illustri et famose città di tutto il mondo (1595)
(http://www.movio.beniculturali.it/bupd/lemusetrailibri/it/174/60-leducazione-dellaristocrazia-veneziana)
- Johann Criegher: Tipografo, editore e incisore, nativo della Pomerania, attivo a Venezia e Torino. A Venezia lavorò sia da solo che in società con Francesco De Franceschi (https://data.cerl.org/thesaurus/_search)
Protagonista assoluto della medicina rinascimentale e rinnovatore dell’anatomia è il belga Andreas van Wesele (1514-1564), Andrea Vesalio nella forma italiana, noto per la sua celebre opera De Humani corporis fabrica libri septem, nella quale sono descritti e illustrati per la prima volta in maniera accurata il corpo umano e i suoi organi.
Dopo essersi formato a Lovanio, Vesalio iniziò gli studi di medicina a Parigi, dove ebbe come maestri Jacques Dubois (Sylvius) (1478-1555) e Johann Guinther (o Winter) (1505-1574), autore delle Institutiones anatomicae (1536), alle quali Vesalio collaborò, preparando dei reperti anatomici e anche una parte delle tavole. Vesalio arrivò nel 1537 a Padova, dove ottenne la Cattedra di Anatomia, conservata fino al 1544. Si sottrasse alle invidie e agli attacchi del mondo accademico, provocate dalla pubblicazione della Fabrica, per accettare l’incarico di medico personale dell’imperatore Carlo V presso la corte spagnola, poi di suo figlio Filippo II di Spagna, nella speranza forse di poter continuare le sue ricerche con una maggiore libertà d’indagine. Costretto, per ragioni finora rimaste sconosciute (alcune fonti riportano che era stato accusato di aver sezionato il corpo di una donna ancora viva), a recarsi in pellegrinaggio a Gerusalemme, morì durante il viaggio di ritorno nell’isola greca di Zante.
Nel gennaio del 1544, su invito di Cosimo I de’ Medici, Vesalio arrivò a Pisa, città nella quale avrebbe dovuto tenere una serie di pubbliche letture e dimostrazioni di anatomia. Materiali per la dissezione furono trasportati via Arno fino al teatro anatomico appositamente creato per l’occasione, (in via della Sapienza, presso l’Università? Oppure nel Palazzo del Governo o Pretorio? Secondo le ricerche di Rosalba Ciranni, in quest’ultimo). Sebbene avesse soggiornato per un breve periodo a Pisa, senza diventare Lettore di anatomia, probabilmente per il rifiuto opposto da Carlo V a lasciarlo andare, Vesalio ha inaugurato di fatto l’insegnamento dell’anatomia nello Studio Pisano.
La prima edizione della Fabrica, con dedica a Carlo V, fu stampata nel 1543 a Basilea da Johann Herbst (Oporinus). In oltre 600 pagine in folio divise in sette libri e più di 300 silografie anatomiche illustrate dall'incisore e pittore fiammingo Jan Stephan van Calcar (1499–1546), allievo di Tiziano, Vesalio pose le basi della moderna anatomia, fondata sull’osservazione del corpo umano tramite la dissezione di cadaveri praticata dal medico anatomista in prima persona e non più dal barbiere-chirurgo, privo di qualsiasi preparazione teorica. L’impianto complessivo delle acquisizioni galeniche, basate sull’anatomia animale (di maiali e scimmie soprattutto) e non umana, fu smantellato dalle nuove ricerche, gli errori furono corretti e fu messo in discussione un sapere fondato esclusivamente sull’autorità dei testi antichi e non sull’evidenza empirica. Vesalio era ancora in vita quando furono pubblicate anche la seconda (1552) e la terza (1555) edizione.
Il nostro esemplare appartiene alla quinta edizione (Venezia, 1604), simile alla quarta pubblicata nel 1568 da Francesco De Franceschi (Francesco Senense), padre degli stampatori Giovanni Antonio e Giacomo, i quali aggiunsero in appendice, preceduta dal frontespizio tipografico, recante la data di stampa: Universa antiquorum anatome tam ossium, quam partium & externarum, & internarum ... Questa edizione riproduce le incisioni silografiche nel testo e a piena pagina ridotte nel formato, rispetto all’edizione originaria, preparate da Johann Criegher per la quarta edizione, ha una nuova antiporta calcografica, incisa da Francesco Valesio (nato intorno al 1560) e alcune nuove tavole anatomiche. Al centro di una cornice, dove sono raffigurati diversi stadi di una dissezione, Vesalio è rappresentato come un vecchio saggio, mentre commenta la dissezione che sta eseguendo. Alla destra di Vesalio è ritratto Juan de Valverde (1525-1588), anatomista spagnolo autore di una Historia de la composicion del cuerpo umano (Roma, 1556), che contribuì a diffondere in Spagna l’opera di Vesalio, riutilizzandone le tavole, alla sinistra Giovanni Andrea Della Croce (1515-1575), chirurgo anatomista veneziano.
Libro conservato presso: Polo 4 - Biblioteca di Medicina e chirurgia, Farmacia, Collocazione Fondo di Anatomia - Scaffale centrale MVIII/5
Bibliografia
- Carlino A., Cultura visiva e illustrazione anatomica nel Rinascimento, in "Enciclopedia Treccani" http://www.treccani.it/enciclopedia/cultura-visiva-e-illustrazione-anatomica-nel-rinascimento_%28Il-Contributo-italiano-alla-storia-del-Pensiero:-Scienze%29/
- Ciranni R., Andrea Vesalio nello Studio Pisano di Cosimo I de’ Medici, Athenet online, 29, Luglio 2009, https://www.unipi.it/athenet/29/art_1.htm
- Cushing A., Bio-bibliography of Andreas Vesalius, http://whitney.med.yale.edu/books/39002086108504/
- Natale G., Paparelli A., Medicina, archeologia e studio dell'Uomo nella tradizione di Vesalio, in Alberto Zampieri e Laura Zampieri (a cura di), "Alla ricerca dell’arte di guarire. Storia della sanità a Pisa dal Medioevo al 1861", vol. I, Pisa, Ets, 2006, p. 351-399
- Natale G., Ciranni R. e Lenzi P., Vesalius in Pisa, in "Hektoen International", https://hekint.org/2017/01/22/vesalius-in-pisa/