Antichistica, linguistica, germanistica, slavistica

Biblioteca di Antichistica, linguistica, germanistica, slavistica La Biblioteca di Antichistica, linguistica, germanistica, slavistica, sita in Via Santa Maria 44, dal 2016 è ospitata nel cosiddetto complesso degli ex-Salesiani, comprendente la chiesa dedicata alle SS. Eufrasia e Barbara e i locali dell'oratorio e del cinema dei Salesiani, che si insediarono a fine Ottocento in questa area, prima occupata da una fabbrica di cappelli. Il complesso, negli anni '20 del Novecento, fu oggetto di rinnovamento, appunto con la costruzione del porticato dell'oratorio e del cinema.

L'attuale assetto della biblioteca è il risultato della confluenza della Biblioteca di Antichistica (nata a sua volta nel 2001 dall'unione delle biblioteche degli ex Dipartimenti di Filologia Classica, di Scienze Archeologiche e di Scienze Storiche del Mondo Antico) e della Biblioteca di Lingue e letterature moderne 2 (LM2) e Linguistica.

La Biblioteca di Antichistica, linguistica, germanistica, slavistica è divenuta Polo bibliotecario 6 all'interno del Sistema Bibliotecario di Ateneo a seguito del nuovo assetto organizzativo entrato in vigore nel 2012.

Ne costituiscono il patrimonio bibliografico circa 200.000 libri e 4.000 riviste di riferimento per i due Dipartimenti afferenti alla biblioteca e pertinenti alle loro discipline: archeologia, storia antica, egittologia, orientalistica, paletnologia per il Dipartimento di Civiltà e forme del sapere, e lingue e letterature greca e latina, glottologia, linguistica, germanistica, slavistica e scandinavistica per il Dipartimento di Filologia, letteratura, linguistica. In tempi recenti si è aggiunto anche il patrimonio della ex Biblioteca di Geografia.

Tra i numerosi Fondi speciali, pervenuti alla biblioteca prevalentemente attraverso donazioni di studiosi e docenti, ricordiamo il Fondo Breccia, il Fondo Salvini e il Fondo De Guttry Moser.

La Biblioteca conserva altresì un Fondo storico costituito da circa 2.000 opere risalenti prevalentemente ai secoli XVII, XVIII e XIX. Ricordiamo in particolare di Ippolito Rosellini (1800-1843), I monumenti dell'Egitto e della Nubia, opera monumentale in nove volumi di testo e tre volumi di Atlanti in folio con 380 tavole di disegni del Rosellini stesso e di altri disegnatori partecipanti alla spedizione archeologica franco-toscana del 1828-1829.

Incisione di un dipinto di Ramesse III adorante Iside e Ptah-Sokar, dalla tomba di Ramesse a Biban el-Moluk, da Rosellini I., I monumenti dell'Egitto e della Nubia. Monumenti storici, Tomo I, tav. 145, Pisa, N. Capurro e C., 1832

Incisione di un dipinto di Ramesse III adorante Iside e Ptah-Sokar, dalla tomba di Ramesse a Biban el-Moluk, da Rosellini I., I monumenti dell'Egitto e della Nubia. Monumenti storici, Tomo I, tav. 145, Pisa, N. Capurro e C., 1832