Apollonii Pergæi conicorum libri octo, et Sereni Antissensis De sectione cylindri & coni libri duo, Oxoniæ : e theatro Sheldoniano, 1710.
Il libro contiene l’opera sulle sezioni coniche di Apollonio Pergeo (matematico greco del III sec. a.C.,) seguita dall’opera sulle sezioni di cilindri e coni di Sereno di Antinoe (matematico greco del IV sec.). Si tratta della prima edizione a stampa dell’opera di Apollonio; con testo greco e testo latino a fronte, curata dall’astronomo e matematico Edmund Halley. L’opera, di grande importanza per l’introduzione di definizioni e concetti innovativi rispetto alla geometria del passato, esplora le proprietà e i teoremi relativi alle curve coniche, che Apollonio per primo chiamò ellisse, parabola e iperbole.
Incisore
- Michael Burghers (incisore, 1653-1727)
L’opera presenta alcuni concetti enunciati da Apollonio e ancora oggi validi, come la definizione di “cono circolare” e l’idea di considerare le tre coniche fondamentali come sezioni su un piano che taglia il cono con differenti inclinazioni.
Il libro misura cm 38x25x6 e presenta una legatura con piatti in legno ricoperti da cartoncino chiaro con fregi impressi; il dorso con 8 nervature recante autore e indicazione di partizione impressi in oro su tasselli in pelle; tagli marmorizzati in blu; 2 fermagli con bindella in pelle e puntale e tenone in metallo.
Sul frontespizio si trova una incisione di Michael Burghers, olandese trapiantato ad Oxford divenuto nel 1694 “publicus academiae sculptor”. Al centro una figura di Atena seduta, contraddistinta dai consueti attributi (elmo, lancia, scudo con testa della Gorgone) e circondata da altri oggetti simbolici: il caduceo (bastone alato con due serpenti attorcigliati, simbolo di saggezza), la corona di alloro (simbolo di sapienza e gloria), alcuni libri, compassi e squadre (gli strumenti della geometria) e un globo terrestre. Sullo sfondo, il Teatro Sheldoniano di Oxford, opera di Cristopher Wren, dove aveva sede la stamperia dell’Università.
Nell’antiporta è possibile ammirare un’altra incisione di Michael Burghers, ripresa dalla prima edizione inglese degli Elementi di Euclide (edita anch’essa a Oxford nel 1703), che rappresenta un aneddoto raccontato da Vitruvio nel “De Architectura”: quando il filosofo Aristippo giunse naufrago sulle coste di Rodi, notando alcuni disegni geometrici tracciati sulla sabbia, si rallegrò con i compagni riconoscendovi “tracce di uomini”, lasciando intendere che la geometria è il segno di una civiltà evoluta. Sullo sfondo si vede la nave che affonda tra i flutti, ed è stato ipotizzato che anche la conoscenza di questa stampa possa aver contribuito a creare le basi per la scena del naufrago che trova le prime tracce umane nel Robinson Crusoe di Daniel Defoe.
Libro conservato presso: Polo 3 – Biblioteca di Matematica Informatica Fisica, Collocazione Rari - ANT 70