Il Consolato del mare nel quale si comprendono tutti gli statuti, & ordini: disposti da gli antichi, per ogni caso di mercantia & di nauigare: ... con l'aggiunta delle ordinationi sopra l'armate di mare, sicurta, ... ; & con il Portolano del mare, di nuovo con quella più accurrata diligentia, che s'e potuto corretto, & ristampato. In Venetia, Lucio Spineda, 1612.
Il Consolato del mare è stato il codice marittimo accettato ed osservato dai paesi commercialmente attivi del bacino del Mediterraneo, fino agli inizi dell'Ottocento. Si tratta di una raccolta di norme consuetudinarie di diritto marittimo, formatesi nei secoli XII e XIII fra la gente di mare che frequentava i porti di Spagna, Italia e Francia, redatta da un anonimo giurista catalano e stampata per la prima volta nel 1484 a Barcellona con il titolo Libre de Consolat de mar.
Il Consolato del mare è stato il codice marittimo accettato ed osservato dai paesi commercialmente attivi del bacino del Mediterraneo, fino agli inizi dell'Ottocento. Si tratta di una raccolta di norme consuetudinarie di diritto marittimo (“i boni costumi del mare”), formatesi nei secoli XII e XII fra la gente di mare che frequentava i porti di Spagna, Italia e Francia, redatta da un anonimo giurista catalano e stampata per la prima volta nel 1484 a Barcellona con il titolo Libre de Consolat de mar.
L'opera ebbe una grande diffusione in Europa, di cui sono testimonianza il gran numero di ristampe, nuove edizioni ampliate e traduzioni in francese, inglese, tedesco, olandese e castigliano. La prima edizione italiana apparve a Roma nel 1519, la seconda e la terza furono stampate a Venezia, nel 1539 e nel 1549, da Giovan Battista Pederzano. La traduzione con commento ad opera del giurista genovese Giuseppe Maria Casaregi (1670-1737) fu pubblicata per la prima volta nel 1719 a Firenze.
L'edizione del 1612, in nostro possesso, riporta la dedica di Giovan Battista Pederzano al console spagnolo a Venezia Tommaso Zarmosa ed è suddivisa in 294 capitoli, nei quali sono trattati nel dettaglio svariati argomenti attinenti alla navigazione e al commercio: elezione, funzioni e salario dei Consoli e dei Giudici delle “appellationi” , diritti e doveri dei padroni di navi, dei capitani e dei marinai, regole relative al nolo della nave e al carico e allo scarico delle merci, rapporti tra i committenti e i costruttori di navi (“maestri d'ascia”) e tra i padroni di navi e i “pelegrini” (gli odierni passeggeri), danno o perdita delle merci trasportate, assicurazioni.
Unito al Consolato del mare, con proprio frontespizio e con dedica dello stampatore Paolo Gherardo al procuratore di Venezia Alessandro Contarini, è il Portolano del mare, opera attribuita al navigatore e commerciante di Venezia Alvise da Mosto (1428-1488). Il Portolano è una guida pratica di navigazione , basata sull'osservazione e l'esperienza, nella quale sono fornite indicazioni utili per individuare itinerari, porti e ancoraggi sicuri.
Marca tipografica xilografica sul frontespizio di entrambe le parti: Umiltà nuda e scalza schiaccia con il piede un leone, simbolo di superbia, entro cornice figurata con motto: Sic omnia cedunt humilitati.
Libro conservato presso: Polo 2 - Biblioteca di Giurisprudenza, Collocazione Fondo storico - ARCHIVIO RARI 0600
Bibliografia
- Corrieri S., Consolato del mare. La tradizione giuridico-marittima del Mediterraneo, Roma, Associazione nazionale del consolato del mare, 2005