L'arte dei giardini costituisce una disciplina costantemente praticata dall'antichità ad oggi. In Italia molti siti archeologici di celebri ville romane testimoniano la presenza di elaborati giardini dotati di bacini d'acqua e fontane. Nasce coi latini l'ars topiaria, ovvero l'arte del giardiniere che crea spazi e sculture verdi.
I monaci medievali nei loro chiostri seminano piante medicinali e ornamentali in uno spazio delimitato da portici e chiamato hortus conclusus, nel quale si affiancava la contemplazione spirituale dell'ordine della natura alla coltivazione di erbe per le necessità quotidiane.
Altra grande stagione del giardino italiano fu il Rinascimento, con le sue ville, terrazzamenti, il posizionamento di sculture antiche, l'organizzazione del giardino come una scenografia scandita geometricamente per l'edificio principale.
Nel secoli successivi il giardino in Italia si arricchisce di piccole architetture, scale, statue, fontane con giochi d'acqua, fino ad accogliere le contaminazioni europee dei giardini barocchi francesi prima e dei giardini romantici all'inglese poi. Questi ultimi esaltano la preminenza della natura sull'arte umana, coltivando alberi e cespugli in modo apparentemente libero e incontrollato, ma in realtà frutto di scelte studiate che suggeriscano al visitatore emozioni e sensazioni celebrate contemporaneamente dalla letteratura e dalla saggistica come lo stile pittoresco e lo stupore per le curiosità botaniche importate da varie parti del mondo.
Durante il XIX secolo si sviluppano anche i parchi cittadini nelle capitali europee, urbanistica e giardinaggio si uniscono per rispondere all'esigenza di spazi verdi a fronte di un enorme sviluppo delle costruzioni e dell'aumento della popolazionei.
Il XX secolo vede infine la nascita di giardini d'autore, dove spicca l'installazione di sculture e architetture contemporanee, nonché la Land Art che prevede un intervento diretto dell'artista sul paesaggio naturale.