Medicina e chirurgia, Farmacia

Biblioteca Medicina e chirurgia, Farmacia La Biblioteca di Medicina e Chirurgia, Farmacia, Polo 4 del Sistema Bibliotecario, nasce nel 2013 dalla fusione delle ex Biblioteche delle Facoltà di Medicina e di Farmacia e dell'ex Dipartimento di Clinica medica II. Il patrimonio della Biblioteca nel suo complesso, in costante crescita e aggiornamento, comprende circa 53.740 volumi, oltre a 4.010 titoli tra periodici cartacei cessati e periodici correnti.

La sede centrale occupa attualmente il piano terra della ex Clinica Otorinolaringoiatrica, all'interno dell'Ospedale Santa Chiara. Il materiale conservato nella sede centrale si compone prevalentemente di libri di testo per gli esami dei diversi corsi di laurea, è collocato a scaffale aperto ed è costantemente incrementato e aggiornato. Circa 8.700 libri e la gran parte delle riviste cartacee cessate, provenienti anche dalle ex Cliniche, sono conservati presso l'Archivio di Ateneo in località Montacchiello, mentre buona parte del patrimonio librario della Biblioteca è collocata fisicamente in sedi decentrate. Alcuni fondi librari sono infatti all'interno della Scuola Medica (Medicina Legale, Patologia sperimentale, Anatomia patologica, Farmacologia e la ex biblioteca di Anatomia umana) e presso le Cliniche Universitarie (Dermatologia e Pediatria al Santa Chiara, Otorinolaringoiatria e Ortopedia a Cisanello). In Via San Zeno sono poi conservate le collezioni delle ex biblioteche di Fisiologia e di Igiene.

La collezione storica del Polo 4 nel suo complesso copre un arco temporale di circa quattrocento anni (secoli XVI-XX) e comprende riviste, opuscoli raccolti in volumi di miscellanee non editoriali, ordinate per argomento, atlanti, libri antichi e rari e documenti d'archivio. Le raccolte testimoniano lo sviluppo di tutte le branche della medicina. Nella sede centrale sono conservati circa 800 libri dell'Ottocento provenienti dalle ex Cliniche e Istituti (Anatomia patologica, Chirurgia, Oculistica, Radiologia) e il Fondo Cannelli, costituito da un centinaio di libri di chirurgia e patologia risalenti alla prima metà del XX secolo. Tra le edizioni presenti segnaliamo il rarissimo atlante di patologia chirurgica di A. Auvert, Selecta Praxis medico-chirurgicae (Paris-Moscow 1848-1851) e l'opera postuma di P. Mascagni, Anatomia per uso degli studiosi di scultura e pittura (Firenze 1816). D'interesse storico è anche la Miscellanea di opuscoli e memorie raccolti dal Prof. Agostino Paci (1845-1902). In alcuni armadi è conservato, inoltre, il fondo storico della ex Biblioteca di Farmacia, che consta di circa 600 volumi, prevalentemente manuali e trattati di chimica (generale, organica e inorganica), stampati tra la seconda metà dell'Ottocento e la prima metà del Novecento. Tra i libri stampati prima del 1830, ricordiamo il primo volume del Trattato elementare di chimica di Lavoisier, con le annotazioni di V. Dandolo (Venezia 1791), la Farmacopea generale di G. Taddei (Firenze 1826), autografato dall'autore e proveniente dalla biblioteca privata di Nazzareno Tarugi, e il Manuale di farmacia teorica e pratica con tavole di E. Soubeiran (Milano 1829).

La nuova Scuola Medico-Chirurgica dell'Università (incisione 1875)Il nucleo antico della ex biblioteca di Anatomia umana proviene dalla biblioteca personale di Guglielmo Romiti, docente di anatomia e direttore dell'Istituto di Anatomia a Pisa dal 1886 al 1926, e comprende circa 670 libri stampati tra il 1544 ed il 1830. Il fondo storico ospita inoltre circa 2.000 libri e opuscoli, comprensivi di una parte della collezione privata di Storia della medicina del Professor Alberto Zampieri, acquistata nel 2012. Tra le edizioni di pregio conservate ricordiamo il Liber Canonis di Avicenna (Venezia 1544), la prima edizione delle Observationes anatomicae di G. Falloppio (Venezia 1561), il De re anatomica libri XV di R. Colombo (Parigi 1572), l'Anatome corporis humani di J. Valverde de Amusco (Venezia 1589), un'edizione dell'Anatomia del Vesalio (Venezia 1604), il De motu cordis di W. Harvey (Leida 1639), l'Opera Omnia di M. Malpighi (Leida 1687), le Tabulae anatomicae di Pietro da Cortona (Roma 1741), gli Adversaria anatomica omnia di G. B. Morgagni (Venezia 1762), l'atlante Icones anatomicae di L. e F. Caldani (Venezia 1801-1814), l'atlante di P. Mascagni Vasorum lymphaticorum corporis humani historia et ichnographia (Siena 1787). Ricordiamo anche gli oltre 400 volumi delle Miscellanee Romiti, ordinate per argomento e solo in piccola parte catalogate e, tra le riviste storiche i primi otto volumi degli Opuscoli scelti sulle scienze e sulle arti ... (Milano 1778-1785). Nel 2010 sono stati digitalizzati alcuni atlanti, consultabili all'indirizzo: https://medina.sba.unipi.it/tesori/.

Presso l'ex Istituto di Farmacologia è presente un altro fondo storico, di oltre 1.000 libri, duecento dei quali stampati nel Settecento. I libri recano sul frontespizio il timbro del donatore, Onorato Bacchetti, titolare della Cattedra di Materia medica e Farmacologia a Pisa dal 1861 al 1885. Oltre ai libri sono conservati negli armadi anche alcuni strumenti di laboratorio. Tra le edizioni presenti si segnalano gli Opuscula di L. Bellini (Pistoia 1695), il Traité sur le venin de la vipère di F. Fontana (Firenze 1781), il Trattato di materia medica di W. Cullen, tradotto dall'inglese dal conte A. Dalladecima (Padova 1792-1794), alcune opere di F. Vaccà Berlinghieri stampate tra il 1765 e il 1801, il Traité élémentaire de matière médicale di J. B. G. Barbier (Parigi 1819-1820).

Di interesse storico sono anche i 50 registri manoscritti di referti autoptici, redatti tra il 1884 e il 1938 presso l'Istituto di Anatomia patologica e qui conservati, insieme con le Miscellanee del Professor Antonio Cesaris-Demel, contenenti circa 1.200 opuscoli ed estratti relativi alla medicina (1900-1930). Tra le opere presenti presso la Clinica dermatologica si segnalano invece la prima edizione italiana della Clinica del parigino spedale di S. Luigi del barone J. L. Alibert, (Venezia 1835), una delle opere fondamentali della dermatologia moderna, corredato di 63 tavole colorate a piena pagina, e il Trattato teorico-pratico delle malattie della pelle di P. Rayer (Firenze 1844-1845).

Grazie all'opera appassionata del Professor Giuseppe Moruzzi, la biblioteca dell'ex Istituto di Fisiologia ha mantenuto una grande vitalità fino a metà degli anni ottanta, risorgendo dai danni e dai saccheggi subiti durante la seconda guerra mondiale e riuscendo a mantenere uno standard elevato per numero, qualità e specializzazione delle riviste possedute. L'insieme delle collezioni garantisce un'ottima copertura bibliografica dei settori della neurofisiologia e delle neuroscienze di base e documenta l'evolversi delle discipline a livello internazionale, in un periodo storico molto significativo per il progresso delle scienze. La gran parte del fondo storico si compone di circa 1.100 libri e opuscoli dell'Ottocento, tra cui sono presenti edizioni delle opere dei grandi fisiologi F. Magendie, C. Bernard, J. Müller, E. Brücke, E. Du Bois-Reymond, H. von Helmholtz, C. Ludwig, A. Mosso. Tra le edizioni antiche ricordiamo l'Opera omnia medica di Avicenna (Venezia 1564), gli Elementa physiologiae corporis humani di A. von Haller (Losanna 1757-1778), gli Statical essays di S. Hales nelle edizioni in lingua italiana (Napoli 1750-1752) e tedesca (Halle an der Saale 1748), gli Opuscoli di fisica animale e vegetabile di L. Spallanzani (Modena 1776).

I libri della Biblioteca nella mostra virtuale Tra le nascoste carte